ACCOUNTANCY
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I principi contabili internazionali ed il loro impatto sul Bilancio d'Esercizio
Indovinello:
Tutti i controllers prima o poi li incontrano
Comprendere il loro significato non é sempre facile
Una volta letti e studiati per intere giornate... il mattino dopo non si ricorda assolutamente nulla
Chi sono? Ma gli IFRS, cos'altro se no!
Tornando seri (per un momento)... purtroppo alcuni di loro (vedi IFRS 16 per i Leasing) hanno degli impatti dirompenti sui Bilanci
Allora che fare? Semplice... armarsi di pazienza e tenacia e investire la prossima mezz'ora leggendo la mini guida di Management Control 360 (poi mettersela tra i preferiti e tutte le mattine tornare a rileggerla!)
Documenti di Bilancio (IAS 1)
Partiamo dai documenti di Bilancio
Gli IFRS non prevedono uno standard del contenuto dei documenti di bilancio ma solo la richiesta di informazioni minime!
Il principio contabile internazionale IAS 1 richiede un’esplicita dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali in vigore alla data di bilancio.
I prospetti che compongono il bilancio redatto in base ai principi contabili internazionali sono:
la situazione patrimoniale - finanziaria
il conto economico complessivo
il prospetto delle variazioni di patrimonio netto
il rendiconto finanziario
note al bilancio
In relazione al punto 2) i costi possono essere esposti scegliendo il criterio per destinazione o per natura.
Come minimo, il prospetto del conto economico deve includere le voci che presentano i seguenti valori:
i ricavi
gli oneri finanziari
la quota dei profitti e delle perdite delle società collegate e joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto
gli oneri fiscali
un unico importo relativo al risultato delle attività cessate
In relazione al punto 4) é preferito il metodo diretto, (vale a dire la rilevazione della variazione di disponibilità liquide relativa all’attività operativa viene rappresentata sulla base degli incassi e dei pagamenti), ma anche il metodo indiretto é consentito (vale a dire la determinazione delle variazioni delle disponibilità liquide relative all’attività operativa viene effettuata partendo dal risultato economico successivamente depurato delle movimentazioni da cui non trae origine movimentazione di cassa).
Il punto 5) riguarda le principali assunzioni circa il futuro e le principali fonti di incertezza nelle valutazioni. I principi contabili internazionali richiedono infatti di indicare in nota integrativa le eventuali difficoltà e incertezze nella formulazione di stime caratterizzate da forti elementi di giudizio degli amministratori (ad esempio le stime di variazioni nei prezzi futuri, ecc.).
Principi di consolidamento
Vediamo le 3 casistiche
A) Partecipazioni in Imprese Controllate
Il controllo, secondo l'IFRS 10, si individua ricercando la presenza di questi 3 indicatori:
l’esistenza del potere sulla controllata
l’esposizione alla variabilità dei risultati raggiunti dalla controllata
la capacità di utilizzare il proprio potere per influenzare i risultati della controllata
La presenza del controllo deve essere periodicamente verificata ogni qualvolta fatti e circostanze indichino variazioni di uno o più elementi che avevano determinato il controllo stesso.
I bilanci delle imprese controllate, come sopra definite, sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data in cui è assunto il controllo e fino al momento in cui tale controllo cessa di esistere.
Il metodo di consolidamento da adottare é quello del consolidamento integrale. Secondo questo metodo:
le attività e le passività, gli oneri e i proventi e i flussi finanziari delle imprese controllate sono assunti integralmente nel bilancio consolidato
il valore contabile delle partecipazioni è eliminato a fronte della corrispondente frazione del patrimonio netto, attribuendo ai singoli elementi dell’attivo e del passivo patrimoniale il valore corrente alla data di acquisizione del controllo
l’eventuale differenza residua, se positiva, è iscritta nell’attivo della situazione patrimoniale-finanziaria o, se negativa, a conto economico
Le quote del patrimonio netto e dell’utile di competenza dei soci di minoranza sono iscritte in apposite voci degli schemi di bilancio. Le perdite di pertinenza di terzi che eccedono la quota di interessenza del capitale della partecipata, sono allocate alle interessenze di pertinenza dei terzi.
B) Joint Ventures
Le partecipazioni in imprese a controllo congiunto sono contabilizzate secondo il principio IFRS 11 con il metodo del patrimonio netto.
Secondo tale metodologia:
la partecipazione è inizialmente rilevata al costo
il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza del Gruppo negli utili o nelle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione
la quota dell’utile (perdita) d’esercizio della partecipata di pertinenza del Gruppo è rilevata nel conto economico consolidato
i dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione
C) Partecipazioni in imprese collegate
Le partecipazioni in società collegate sono quelle nelle quali la Capogruppo esercita un’influenza notevole.
Le partecipazioni nelle imprese collegate sono valutate con il metodo del patrimonio netto.
Avviamento
A) Goodwill
L’avviamento (goodwill) è la risultante della differenza tra:
il fair value del corrispettivo pagato (incluso il corrispettivo potenziale)
il fair value delle attività nette acquisite
In base ai principi contabili internazionali (IAS 38) deve essere iscritto nell’attivo patrimoniale e non deve essere ammortizzato bensì sottoposto ad un test di impairment con frequenza almeno annuale e ogni qualvolta si manifestino indicatori di perdita di valore.
Per realizzare il test, l’avviamento è ripartito per Unità Generatrice di Cassa (Cash Generating Unit).
Quando il valore di iscrizione della cash generating unit comprensivo del goodwill a essa attribuito, determinato tenendo conto delle eventuali svalutazioni degli asset non correnti che fanno parte della cash generating unit, è superiore al valore recuperabile, la differenza costituisce oggetto di svalutazione che viene attribuita in via prioritaria al goodwill fino a concorrenza del suo ammontare; l’eventuale eccedenza della svalutazione rispetto al goodwill è imputata pro quota al valore di libro degli asset che costituiscono la cash generating unit, fino all’ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Le svalutazioni dell’avviamento non sono oggetto di ripristino di valore.
Al momento della cessione di una parte o dell’intera azienda precedentemente acquisita e dalla cui acquisizione era emerso un avviamento, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore residuo dell’avviamento.
B) Badwill
Quando le attività nette acquisite risultano superiori al corrispettivo pagato si genera il c.d. avviamento negativo che secondo le regole contabili dell’IFRS 3 è imputato a conto economico tra i proventi alla stregua di un “buon affare”; una volta contabilizzato tale provento non può essere modificato anche durante il c.d. periodo di valutazione dell’avviamento (entro i 12 mesi dalla data dell’acquisizione).
Altre attività immateriali
Le altre attività immateriali acquistate o prodotte internamente sono iscritte nell’attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 “Attività immateriali”, se:
sono controllabili dall’impresa
è probabile che l’uso dell’attività genererà benefici economici futuri
il costo dell’attività può essere determinato in modo attendibile.
Non è ammesso effettuare rivalutazioni, anche in presenza di leggi specifiche.
Le attività immateriali sono valutate al costo di acquisto o di produzione e ammortizzate sistematicamente a quote costanti lungo la loro vita utile stimata, se le stesse hanno una vita utile definita, tenuto conto del presunto valore di realizzo.
Le attività immateriali con vita utile indefinita e quelle non ancora entrate in produzione non sono ammortizzate ma sono sottoposte annualmente, o più frequentemente se vi sono indicazioni che l’attività possa aver subito una perdita di valore, a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore. Quando, successivamente, una perdita di valore viene meno o si riduce, il valore contabile dell’attività è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile ma non può eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore. Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico.
NB: i costi di ricerca di base (propedeutica per futuri "sviluppi") devono essere imputati a Conto Economico nell'esercizio in cui sono sostenuti, mentre i costi di sviluppo (applicazione dei risultati di ricerca di base come progettazione, costruzione di prototipi, etc) se soddisfano alcuni requisiti possono essere capitalizzati
Attività materiali
Sono iscritte al costo di acquisto o di produzione diminuito degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore.
Non è ammesso effettuare rivalutazioni, anche in presenza di leggi specifiche.
Il costo di acquisto include tutti i costi di diretta imputazione necessari a rendere le attività disponibili all’uso. Il costo ricomprende altresì i costi di smantellamento e rimozione del bene e i costi di bonifica del sito su cui insiste l’attività materiale.
Gli oneri finanziari connessi agli investimenti, ove presenti, sono capitalizzati e ammortizzati lungo la vita utile del bene cui si riferiscono.
I costi sostenuti successivamente all’acquisto sono capitalizzati solo se incrementano i benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati a conto economico quando sostenuti.
Le attività materiali sono ammortizzate sistematicamente a quote costanti in funzione della loro prevista utilità futura e tenendo conto del presunto valore di realizzo.
Perdita di valore (impairment)
Qualora si manifestino degli indicatori che segnalino:
inefficienze e obsolescenza
performance non soddisfacenti
diminuzioni del valore di mercato delle attività
aumenti dei tassi di interesse di mercato o significativi cambiamenti esterni con impatti negativi per l’attività operativa
la società deve procedere con l’impairment test.
Questo procedimento consiste nella comparazione tra:
il valore contabile dell’attività immobilizzata o della UGC - unità generatrice di cassa (ovvero l’insieme di beni che rappresentano il più piccolo gruppo identificabile di attività che include l’attività oggetto di valutazione e genera flussi finanziari in entrata che siano ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività)
il suo valore recuperabile. La necessità di individuare una UGC sorge quando le singole immobilizzazioni non generano flussi di cassa in via autonoma rispetto alle altre immobilizzazioni (es. avviamento, costi di sviluppo, etc.)
L’ammontare recuperabile è il maggiore fra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d’uso.
Nella determinazione del valore d’uso, i flussi di cassa futuri stimati sono scontati al loro valore attuale utilizzando un tasso, al lordo delle imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore del denaro e dei rischi specifici dell’attività.
Se l’ammontare recuperabile di una attività (o di una unità generatrice di flussi finanziari) è stimato essere inferiore rispetto al relativo valore contabile, esso è ridotto al minor valore recuperabile. Le perdite di valore subite da attività in funzionamento sono rilevate a conto economico nelle categorie di costo coerenti con la funzione dell’attività che ha evidenziato la perdita di valore.
Quando una svalutazione non ha più ragione di essere mantenuta, il valore contabile dell’attività (o della unità generatrice di flussi finanziari), ad eccezione dell’avviamento, è incrementato al nuovo valore derivante dalla stima del suo valore recuperabile, ma non oltre il valore netto di carico che l’attività avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione per perdita di valore.
Attività destinate alla vendita (IFRS 5)
Un’attività immobilizzata deve essere classificata come destinata alla vendita se il suo valore contabile sarà recuperato principalmente con un’operazione di vendita anziché attraverso il suo utilizzo continuativo. L'attività o il gruppo di attività in dismissione deve essere:
immediatamente disponibile per la vendita nelle condizioni in cui si trova
definito un piano di dismissione
presente un mercato attivo con un prezzo di vendita che sia ragionevole rispetto al fair value
la vendita deve essere altamente probabile (aspettativa che sia conclusa entro un anno)
Quando si soddisfano le suddette condizioni l’attività o il gruppo di attività in dismissione sono iscritte al minore tra il valore contabile e il fair value meno i costi relativi alla vendita e, classificate separatamente dalle altre attività in una specifica voce dello stato patrimoniale. Queste attività non sono ammortizzate durante il periodo di vendita.
Capitale Circolante
A) Crediti e debiti commerciali
I crediti commerciali sono rilevati al valore nominale ridotto da una appropriata svalutazione per riflettere la stima delle perdite su crediti.
Il fondo svalutazione crediti viene determinato sulla base di un’analisi specifica sia delle pratiche in contenzioso che delle pratiche che, pur non essendo in contenzioso, presentano qualche sintomo di ritardo negli incassi. Lo stanziamento include, inoltre, la valutazione dei crediti residuali secondo la logica di perdita attesa (Expected Loss) calcolata sull’intera vita del credito.
I debiti commerciali sono rilevati al valore nominale.
B) Rimanenze
In base allo IAS 2 le rimanenze sono iscritte al minore tra costo e valore netto di realizzo.
Il valore netto di realizzo è definito come ricavo di vendita atteso meno la totalità dei costi aggiuntivi necessari al completamento dei beni e ai costi di vendita.
Il costo è determinato in base al metodo FIFO o del costo medio ponderato. Il metodo LIFO non è ammesso. In caso di successivi aumenti di valore devono essere reintegrate le svalutazioni precedenti.
Benefici a dipendenti
Sino al 31 dicembre 2006 il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) delle società italiane era considerato un piano a benefici definiti. La disciplina di tale fondo è stata modificata dalla Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (“Legge finanziaria”) e successivi Decreti e Regolamenti emanati nei primi mesi del 2007.
Alla luce di tali modifiche, e in particolare con riferimento alle società con almeno 50 dipendenti, tale passività è da considerarsi:
un piano a benefici definiti esclusivamente per le quote maturate anteriormente al 1° gennaio 2007 (e non ancora liquidate alla data di bilancio)
successivamente a tale data esso è assimilabile ad un piano a contribuzione definita, poiché l’obbligazione dell’azienda nei confronti del dipendente cessa con il versamento delle quote maturande ai fondi di previdenza (anche i versamenti di quote di TFR maturande al Fondo di Tesoreria dell’INPS sono contabilizzati come versamenti a un fondo a contribuzione definita in quanto l’azienda non risulta obbligata ad effettuare ulteriori versamenti, oltre a quelli previsti dal Decreto Ministeriale del 30 gennaio 2007, qualora il fondo non disponga di attività sufficienti ad assicurare l’erogazione della prestazione al dipendente)
Il TFR, qualificabile come piano a prestazione definita (ante 1° gennaio 2007 per intenderci), viene valutato con tecniche attuariali utilizzando il metodo della “proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method).
Gli utili e le perdite attuariali sono rilevati immediatamente in bilancio nell’esercizio in cui si verificano, movimentando in contropartita la “Riserva per utili (perdite) attuariali” di patrimonio netto.
Fondi per Rischi e Oneri
I fondi per rischi sono passività "potenziali" di natura determinata ed esistenza probabile i cui valori sono stimati
I fondi per oneri sono passività di "natura determinata ed esistenza certa" in cui è incerta la data di sopravvenienza e l’importo è stimato
Lo IAS 37 subordina l’accantonamento al soddisfacimento delle 3 seguenti condizioni:
l’impresa ha un’obbligazione corrente per una futura fuoriuscita di risorse economiche come risultato di eventi passati
è probabile che tale fuoriuscita di risorse sia richiesta all’impresa per l’adempimento dell’obbligazione
può essere ragionevolmente stimato l’ammontare dell’obbligazione
Stabilisce inoltre che un’obbligazione corrente sorge a seguito di un evento di natura obbligatoria e può assumere la forma di obbligazione legale o obbligazione implicita. Un fatto vincolante non lascia all’impresa alcuna alternativa realistica all’adempimento dell’obbligazione che ne deriva.
Se l’impresa può evitare un costo futuro grazie ad azioni future, essa non ha un’obbligazione corrente e non deve costituire alcun fondo.
Un fondo è contabilizzato per obbligazioni già assunte alla data di bilancio o relative ad eventi già accaduti alla stessa data, ma di indefinito ammontare.
Attività finanziarie (IFRS 9)
Le attività finanziarie includono le partecipazioni in imprese non consolidate e crediti finanziari correnti e non correnti.
Le attività finanziarie rilevate che rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRS 9 sono rilevate al costo ammortizzato o al fair value.
Se l’obiettivo del modello di business è quello di detenere lo strumento (il credito) per ricevere i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Hold to Collect - “HTC”) e questi sono rappresentati esclusivamente da pagamenti per capitale e interessi, il criterio di misurazione è il costo ammortizzato (test SPPI - Solely payments of principal and interest).
Se l’obiettivo del modello di business è quello di detenere lo strumento per ricevere i flussi di cassa contrattuali e per la vendita dello strumento (cosiddetto Hold to Collect and Sell - “HTC&S), e i flussi di cassa contrattuali sono rappresentati esclusivamente da pagamenti per capitale ed interessi, il criterio di misurazione è il fair value.
Passività finanziarie (IFRS 9)
Le passività sono inizialmente rilevate al fair value e successivamente misurate in base al costo ammortizzato a meno che non debbano essere misurate al fair value rilevato nell’utile (perdita) d’esercizio, in quanto richiesto dal principio, come nel caso dei derivati o per scelta della società, all’atto della designazione iniziale al fine di di evitare “accounting mismatch”.
Strumenti finanziari derivati (IFRS 9)
Uno strumento derivato si definisce in base alle caratteristiche seguenti:
è uno strumento finanziario il cui valore varia in base a uno specifico parametro o variabile sottostante (ad esempio un tasso di interesse)
richiede un investimento molto limitato o nullo
è regolato ad una data futura
Gli strumenti finanziari derivati, anche se incorporati in altri strumenti, sono iscritti al fair value e le variazioni del fair value sono imputate al conto economico.
Le regole cambiano se si tratta di derivati di copertura. Infatti quando lo strumento finanziario è di copertura:
se lo strumento copre il rischio di variazione dei flussi finanziari attribuibili ad un’attività o passività iscritta in bilancio (es. finanziamento), un impegno irrevocabile o un’operazione programmata altamente probabile, allora le variazioni di fair value, per la parte efficace, vanno rilevate in una riserva positiva o negativa di patrimonio netto (cash flow hedge)
se lo strumento copre il rischio di una variazione di fair value relativo ad un’attività (es. magazzino materie prime) o passività iscritta in bilancio o un impegno irrevocabile, allora le variazioni di fair value vanno rilevate a conto economico e simmetricamente viene valutato l’elemento coperto (fair value hedge)
Per poter essere iscritta in Bilancio, un'operazione di copertura deve soddisfare 3 criteri:
esistenza di una relazione di copertura tra strumenti di copertura ammissibili ed elementi coperti ammissibili
documentazione attestante la relazione di copertura
la relazione di copertura deve essere efficace (se per fattori esogeni alla società cambia il rapporto economico tra elemento coperto e strumento di copertura, é necessario calcolare l'inefficacia della copertura che va imputata a Conto Economico)
Ricavi (IFRS 15)
Il processo di rilevazione dei ricavi segue le cinque fasi:
identificazione di un contratto con un cliente (accordo tra due o più parti che crea diritti e obbligazioni esigibili)
individuazione delle obbligazioni di fare (promessa in un contratto con il cliente di fornire un servizio o trasferire la proprietà di un bene)
determinazione del prezzo della transazione (l’ammontare del corrispettivo che la società si aspetta di ricevere in cambio del trasferimento di beni e/o servizi al cliente, escluso quanto incassato per conto di terze parti e tenendo conto di sconti, abbuoni, accrediti, incentivi, ecc)
allocazione del prezzo della transazione: avviene per ogni obbligazione di fare e in base al prezzo di vendita relativo di ogni singolo prodotto calcolato in base a specifiche metodologie segnalate dal principio
rilevazione dei ricavi: i ricavi devono essere riconosciuti quando viene soddisfatta l’obbligazione di fare trasferendo un bene o servizio al cliente e può avvenire in un determinato momento (point in time) oppure man mano che il bene o servizio viene fornito al cliente (over the time) come per le commesse
Leasing (IFRS 16)
Come anticipato è uno dei principi con gli impatti maggiori sul Bilancio!
L’IFRS 16 configura, per i locatari, un unico modello di contabilizzazione per tutti i leasing eliminando la distinzione, a livello di trattamento contabile, tra leasing operativo e finanziario.
La rilevazione iniziale, per il locatario, prevede:
l’iscrizione di un attivo pari al diritto d’uso del bene
l'iscrizione di una passività finanziaria corrispondente al valore attuale dei canoni futuri da corrispondere calcolato utilizzando un discount rate corrispondente al tasso prospettico medio di finanziamento
la rilevazione dell’ammortamento del diritto d’uso sulla base dello IAS 16
la rilevazione degli oneri relativi alla passività finanziaria
Prevista la facoltà di non applicare le disposizioni alle seguenti categorie:
leasing a breve termine
leasing la cui attività sottostante è di modesto valore
In presenza di molti contratti (pensiamo già solo alle auto...) risulta molto complesso gestire gli effetti. La scelta più indicata (ma non la più economica) é di affidarsi ad un software. Una volta inseriti i contratti esistenti bisognerà solo più gestire le modifiche contrattuali ed i nuovi contratti
Imposte
A) Correnti
Le imposte sul reddito correnti, rilevate nel conto economico, devono essere conteggiate in base alle aliquote in vigore alla data di predisposizione del bilancio.
Le imposte sul reddito relative a poste rilevate direttamente a patrimonio netto devono essere imputate direttamente a patrimonio netto e conteggiate applicando le aliquote fiscali in vigore.
Le altre imposte non correlate al reddito, come le tasse sugli immobili e sul capitale, devono essere incluse tra gli oneri diversi di gestione.
B) Differite
Le attività fiscali differite devono essere contabilizzate se è probabile che sarà disponibile un reddito imponibile sufficiente che permetta di utilizzare la differenza temporanea.
Il valore di carico delle attività fiscali differite deve essere rivisto ad ogni data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile l’esistenza di sufficienti redditi imponibili tali da consentire in tutto o in parte il recupero di tali attività. Le imposte differite attive non iscritte sono riesaminate con periodicità annuale ed iscritte nella misura in cui diventa probabile la possibilità di utilizzarle in futuro.
E’ stato così difficile? Speriamo di no