ACCOUNTANCY
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Ires, Irap... imposte correnti, differite... facciamo un tuffo veloce nel mondo complesso della fiscalità
Sfatiamo un mito... il Conto Economico non si ferma all'EBT (Earning before Taxes)... é vero, nella maggior parte delle analisi fatte da un controller il calcolo delle imposte non serve, ma se si lavora su Cash Flow e Stato Patrimoniale allora diventa fondamentale
Di seguito troverete una sorta di "vademecum" molto sintetico con i concetti base che... potrebbero sempre tornare utili!
Prima distinzione: imposte correnti e differite
Correnti: sono quelle determinate in sede di redazione della dichiarazione dei redditi annuale
Differite: il principio della competenza economica impone che la rilevazione in Bilancio delle imposte avvenga secondo il criterio civilistico della competenza. Si creano quindi delle differenze che originano imposte differite o anticipate
Imposte correnti
Si tratta di IRES e IRAP
IRES (Imposta sul Reddito delle Società): si calcola applicando al reddito imponibile un'aliquota del 24%
IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): si calcola applicando un'aliquota del 3,9% (può variare leggermente da Regione a Regione) ad una base imponibile composta da:
+ Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
+ Costo del lavoro
+ Svalutazione di crediti ed immobilizzazioni
+ Accantonamenti per rischi e oneri
Imposte differite
Innanzi tutto... perché si originano? Perchè il risultato ante imposte calcolato secondo le norme civilistiche può discordarsi dal reddito calcolato secondo le norme fiscali!
Queste differenze possono avere 2 nature differenti:
differenze permanenti => NON danno origine ad imposte differite
differenze temporanee => danno origine ad imposte differite
Le differenze permanenti positive sono ad esempio i proventi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, i dividendi da società di capitali (95% esente), le plusvalenze da partecipazioni esenti (95% esente), i "super ammortamenti", etc.
Le differenze permanenti negative sono, invece, ad esempio rimborsi ai dipendenti per trasferte eccedenti i limiti consentiti, minusvalenze da partecipazioni esenti o i costi imputati nel bilancio d'esercizio successivo a quello di competenza....
E ora arriva il bello, ossia le differenze temporanee!
Risultato civilistico > Reddito fiscale => Differenze temporanee tassabili negli esercizi successivi => imposte differite (la tassazione é posticipata o la deducibilità é anticipata !!!)
Risultato civilistico < Reddito fiscale => Differenze temporanee deducibili negli esercizi successivi => imposte anticipate (la tassazione é anticipata o la deducibilità é posticipata !!!)
Vediamo le casistiche più frequenti...
DIFFERITE
Dividendi: se imputati a Conto Economico, ma non ancora incassati... si avrà una differenza temporanea tassabile (5%) nell'esercizio successivo. In altre parole avrò i dividendi a Conto Economico (e quindi un risultato civilistico > reddito fiscale), ma non devo considerare questi dividendi nel calcolo delle imposte
Plusvalenze patrimoniali: si può decidere se farle concorrere alla formazione del reddito imponibile per intero nell'esercizio in cui sono state realizzate oppure in quote costanti nell'esercizio e nei 4 successivi. In questo caso, come sopra, avrò la plusvalenza a Conto Economico, ma dovrò calcolare eventualmente le imposte solo su 1/5 del loro ammontare
Compensi amministratori: vale il principio di Cassa, quindi saranno deducibili solo nell'esercizio in cui vengono effettivamente pagati!
ANTICIPATE
Spese manutenzione e riparazione: se superano il limite fiscalmente deducibile del 5% del totale dei beni ammortizzabili, la differenza può essere dedotta nei 5 esercizi successivi. Qui dunque saranno incluse nel nostro EBT civilistico, ma per il calcolo delle imposte bisognerà fare una ripresa in aumento del reddito imponibile
Svalutazione crediti: stesso discorso. il limite é dello 0,5% dei crediti finché il fondo non ha raggiunto il 5% del loro valore nominale. Se si supera questo limite si ha una differenza temporanea deducibile negli esercizi successivi. Immaginiamo, ad esempio, di svalutare crediti per 30K€ su un totale di 2 €/Mio. Ipotizzando di non avere ancora accantonato nulla negli esercizi precedenti, nell'anno in questione si potrà dedurre solo 2 €/Mio x 0,5% = 10K€. Bisognerà quindi apportare una variazione in aumento del reddito imponibile pari alla differenza tra 30K€ (a Bilancio) ed i 10K€ (fiscalmente deducibili)
Interessi passivi: la loro deducibilità é parametrata al ROL (Reddito Operativo Lordo). Se in un esercizio si supera tale massimale, allora bisognerà apportare una variazione in aumento del reddito imponibile che potrà essere deducibile negli esercizi successivi
Perdite fiscali: se l'azienda é di nuova costituzione, le perdite fiscali maturate nei primi 3 esercizi dell’impresa sono illimitatamente riportabili nel tempo (una start-up che il primo anno perde -10K€, se il secondo anno genera un reddito imponibile di 10K€, non paga imposte!), mentre successivamente il limite é dell'80% (se la nostra start-up il 4° anno genera nuovamente -10K€ di perdita, mentre il 5° anno 10K€ di utile, questa volta avrà un imponibile pari a 10K€ - 10K€ x 80% = 2K€ sul quale pagherà le imposte!)
NB: l’OIC 25 dispone che le imposte anticipate su perdite fiscali possono essere iscritte soltanto qualora esista la ragionevole certezza di ottenere nei successivi esercizi imponibili sufficienti a consentirne il riassorbimento, le perdite derivino da circostanze ben identificate, é ragionevole che tali circostanze non si verificheranno